
ROMA Tumore alla vescica, crescono i casi tra le donne. La colpa: il fumo di sigaretta. Il rischio di sviluppare un cancro vescicale, fino a pochi anni fa, riguardava un uomo su 24 e una donna su 120. Oggi il rapporto si è abbassato a una su 90.
Sembrano piccoli spostamenti epidemiologici in realtà, tra gli esperti, si parla di situazione d'allarme. Per la complessità del tipo di tumore e perché tende a recidivare. «Oltre il fumo di sigaretta - spiegano gli oncologi dell'Associazione ricerca cancro - anche la dieta gioca un ruolo importante. Fritture e grassi consumati in grande quantità sono, infatti, associati a un aumento del rischio di ammalarsi di tumore alla vescica. Attenzione ai sintomi, dal sangue nelle urine, alla difficoltà e dolore a urinare, alla maggiore facilità a contrarre infezioni fino alla sensazione di bruciore quando si comprime l'addome».
Nella maggior parte dei casi è necessario il ricorso all'intervento chirurgico. «Questa malattia, che è una delle più costose perché tende a recidivare e richiede trattamenti chemioterapici e immunoterapici - spiega Pierfrancesco Bassi che dirige il reparto Urologia del Policlinico Gemelli di Roma - può portare a volte all'asportazione della vescica stessa che viene ricostruita prendendo pezzi di intestino: noi riusciamo a farlo negli uomini e soprattutto nelle donne sulle quali per una serie di ragioni è più difficile operare. Interveniamo con la chirurgia robotica».
Tutto, comunque, resta nelle mani del chirurgo: attraverso una serie di passaggi i movimenti si trasferiscono a quattro braccia meccaniche inserite nella pancia del paziente con quattro fori.
«E' come se il chirurgo - aggiunge Bassi - avesse un'ape all'interno dell'addome del malato che gli consente di vedere immagini ingrandite e eseguire operazioni in maniera più dettagliata».
foto e fonte:leggo
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